 
Sempre più professionisti sanitari italiani, soprattutto i più competenti e motivati, stanno scegliendo di lasciare il Servizio Sanitario Nazionale. Alcuni si orientano verso la sanità privata, dove trovano condizioni lavorative più dignitose, riconoscimenti economici adeguati e spazi reali di crescita. Altri decidono di trasferirsi all’estero, attratti da sistemi più meritocratici e rispettosi della professionalità.
Nel frattempo, il SSN pubblico si svuota. E al suo interno, sempre più spesso, troviamo colleghi stranieri – come molti infermieri provenienti dall’India – che vengono impiegati in condizioni di lavoro spesso precarie, sottopagati e poco tutelati. Professionisti validi, ma inseriti in un sistema che non garantisce né qualità né sicurezza.
A tutto questo si aggiunge un problema troppo spesso ignorato: le difficoltà linguistiche e comunicative. Molti infermieri stranieri non hanno ancora acquisito una padronanza piena della lingua italiana, e questo può compromettere la qualità dell’assistenza, la relazione con il paziente, la comprensione dei bisogni e l’efficacia della cura. La comunicazione è parte integrante della terapia. Se viene meno, si rompe qualcosa di profondo.
Questo fenomeno è oggi particolarmente evidente al Nord, ma presto interesserà l’intera penisola. Il rischio è chiaro: una sanità pubblica impoverita, con personale sfruttato e un’assistenza sempre più distante, non solo nei numeri, ma anche nella relazione umana.
E c’è un pericolo ancora più grande: stiamo lentamente scivolando verso un modello simile a quello americano, dove solo i più ricchi possono permettersi cure adeguate. Se non si interviene, presto la sanità diventerà un privilegio, e non più un diritto. Un diritto garantito dalla nostra Costituzione, all’articolo 32, che sancisce che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”.
Non possiamo più permetterci l’indifferenza. Investire nella sanità pubblica significa tutelare i professionisti, valorizzarli, formarli e metterli nelle condizioni di offrire la migliore cura possibile.
E senza infermieri, la sanità semplicemente non esiste.

Formiamo cuori e menti per un futuro più sano 🩺♥️
