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Guadagnare di più come infermiere: strategie pratiche oltre lo stipendio base

In Italia, lo stipendio base degli infermieri è spesso motivo di frustrazione. Chi ha scelto questa professione con passione si ritrova a fine mese con una busta paga che non riflette né le responsabilità né l’impatto del proprio lavoro sulla vita delle persone. Per questo, è fondamentale conoscere le alternative e le opportunità per aumentare il proprio reddito, sia come dipendente che come libero professionista.

L’obiettivo di questo articolo non è lamentarsi, ma offrire soluzioni pratiche. Perché anche in un sistema che non valorizza abbastanza il nostro lavoro, ci sono strade per aumentare il proprio reddito. Alcune richiedono spirito imprenditoriale, altre solo un po’ di consapevolezza e organizzazione.

Curriculum e lettera di presentazione: strumenti strategici (e spesso trascurati)

Molti infermieri inviano curriculum senza personalizzazione, senza una lettera di presentazione, e con formati poco professionali. Questo limita le possibilità di essere scelti, soprattutto nel privato o nella libera professione. Abbiamo già fatto precedentemente un articolo specifico sui CV, che vi invito a leggere, ma facciamo un piccolo “refresh” anche qui!

Come scrivere un curriculum efficace

  • Usa un formato chiaro e leggibile (es. Europass o Canva);
  • Metti in evidenza le competenze cliniche reali: non solo “ho fatto tirocinio in chirurgia”, ma “ho gestito medicazioni complesse, rilevazione parametri, terapia infusionale…”;
  • Inserisci formazione extra, anche se non obbligatoria (corsi ECM, certificazioni, volontariato);
  • Specifica le lingue, le competenze digitali, le capacità relazionali e organizzative.

La lettera di presentazione: come farla bene

  • Personalizzata ogni volta: non usare un copia-incolla;
  • Spiega perché vuoi lavorare proprio lì (valori, struttura, area di interesse);
  • Dimostra cosa puoi portare tu: non solo “sono disponibile”, ma “sono formato in X e posso aiutare la struttura in Y”.

Esempio:

“Gentile Direzione Sanitaria,
sono un infermiere con particolare esperienza nell’assistenza al paziente geriatrico e nel supporto ai caregiver. Ho letto con interesse della vostra attenzione alla gestione domiciliare e desidero offrire il mio contributo come professionista flessibile, preparato e motivato. Ritengo che le mie competenze possano essere utili anche nella creazione di percorsi di educazione sanitaria…”


Opportunità nella libera professione

La libera professione infermieristica, può rappresentare un’ottima fonte di reddito extra.

Inoltre, alcune strutture sanitarie pubbliche offrono prestazioni extra, attività  note come ALPI.

Negli ultimi anni, sempre più infermieri – giovani e meno giovani – stanno scoprendo una strada alternativa, spesso più libera, dinamica e, se ben gestita, anche più redditizia: la libera professione.

Ma cosa significa davvero essere un infermiere libero professionista? Cosa può fare un infermiere libero professionista?

Le possibilità sono tante e spesso poco conosciute. Ecco le principali:

Assistenza infermieristica a domicilio

  • Prelievi ematici, tamponi, iniezioni intramuscolari/sottocutanee;
  • Medicazioni semplici e complesse;
  • Gestione di cateteri, PEG, stomie, PICC;
  • Assistenza post-operatoria;
  • Gestione di terapie a lungo termine (antibiotici, nutrizione parenterale, fleboclisi…).

Educazione terapeutica e supporto al caregiver

  • Insegnare al paziente e alla famiglia come gestire la terapia a casa;
  • Redigere piani educativi personalizzati (per diabete, ipertensione, BPCO, ecc.);
  • Affiancare badanti e caregiver nel riconoscere segnali d’allarme e prevenire complicanze.

Collaborazioni con il privato

  • Ambulatori e poliambulatori privati che cercano personale flessibile per:
    • gestione ambulatori infermieristici;
    • supporto a specialisti;
    • presa in carico di pazienti cronici.
  • Centri estetici, farmacie, studi odontoiatrici per servizi come:
    • gestione ferite post-chirurgiche;
    • monitoraggio parametri vitali;
    • counselling igienico-sanitario.

Attività educative e di prevenzione

  • Partecipazione a progetti scolastici e comunitari (educazione alla salute);
  • Corsi per assistenti familiari e badanti;
  • Webinar o consulenze online su argomenti infermieristici (es. medicazioni, corretta igiene, educazione alimentare, ecc).

Quanto si può guadagnare come libero professionista?

Dipende da:

  • zona geografica;
  • numero di prestazioni erogate;
  • tipologia di clienti (privati, strutture, cooperative);
  • capacità organizzativa e comunicativa.

Esempio realistico di ALCUNI compensi medi per prestazione:

  • Prelievo a domicilio: 20–30€;
  • Iniezione intramuscolare o sottocutanea: 15–20€;
  • Gestione catetere o stomia: 35–50€;
  • Medicazione complessa: 40–70€;
  • Visita infermieristica completa: 50–70€.

(Tutti i prezzi sono indicativi, in base soprattutto alla mia esperienza professionale).


La telemedicina non è solo per i medici: anche gli infermieri possono lavorare online

La telemedicina è in forte espansione e offre spazi concreti per il ruolo infermieristico, soprattutto nella cronicità e nella gestione domiciliare. Potete trovare un approfondimento sulla Telemedicina su un articolo pubblicato precedente con focus specifico su questo argomento.

Cosa può fare un infermiere in telemedicina?

  • Teleassistenza: monitoraggio parametri, follow-up post-dimissione, gestione terapia;
  • Teleeducazione: educazione al trattamento, spiegazione piani terapeutici, prevenzione cadute;
  • Teleconsulenza infermieristica: risposte a dubbi, gestione quotidiana, indicazioni operative (senza diagnosi, ovviamente).

Alcuni infermieri si organizzano in modo autonomo, altri si appoggiano a piattaforme o medici privati.
Questa attività può portare da 20 a 50€/ora, con il vantaggio di lavorare anche da casa.


Usa il tuo seguito per creare valore (e reddito)

Anche se non sei famoso sui social, potresti avere un seguito territoriale o una piccola community online. Questo può diventare una fonte di reddito extra se sai offrire valore. Per mettere in atto qualcosa di questo tipo, è normale che bisogna avere grandi competenze sul determinato argomento trattato, è fondamentale non fare mai DISINFORMAZIONE ma FORMAZIONE E DIVULGAZIONE.
Esempi pratici:

  • Mini-guide per pazienti cronici (es. “Guida per la gestione quotidiana del catetere”, “Cosa fare dopo una dimissione con PEG”).
  • Piani personalizzati (es. per diabetici, pazienti oncologici, caregiver).
  • Materiale educativo da vendere in PDF o stampabile, utile a pazienti o colleghi (es. check-list pre-dimissione, diario terapeutico, schede di monitoraggio a casa).

Conclusioni: sei più di un semplice stipendio

Essere infermiere oggi non vuol dire solo lavorare in corsia. Significa anche sapersi proporre, aggiornare e trovare spazi nuovi per esprimere la propria competenza.
Investire un po’ di tempo per sistemare il tuo CV, studiare un modo per offrire materiale utile, cercare opportunità nei privati e capire come entrare nel mondo della telemedicina può fare la differenza tra sopravvivere con lo stipendio base o vivere con soddisfazione la propria professione.

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