Il demansionamento infermieristico: una ferita ancora aperta
Per capire il demansionamento bisogna partire dalle origini. Non è un “errore” recente, ma il risultato di una lunga storia fatta di silenzi, interessi e scelte comode.
Autore: Inf. Nemesi
Un ruolo pensato per “rimanere in silenzio”
Dall’inizio del ‘900 l’infermiere è stato trattato come manodopera docile. Meno formazione, meno diritti. Bastava farlo lavorare e obbedire. Non a caso, già nel 1940 un regio decreto escludeva l’assistenza di base dalle competenze dell’infermiere professionale.
Ma chi poteva saperlo davvero, studiando dalle suore?
Nel 1985 arriva la prima sentenza contro il demansionamento. Nessuno la conosce. Era troppo facile tenerla nascosta a una categoria ancora priva di strumenti e consapevolezza.
Sindacati: tessere in cambio di posti
Nel frattempo i sindacati hanno usato migliaia di OSS e ausiliari come merce di scambio: li hanno spostati dagli ambiti assistenziali agli uffici.
In molti casi si guadagna di più dietro una scrivania che in reparto. Chi tornerebbe a “pulire sederini” per la metà dello stipendio?
Gli ordini: dal problema al tabù
Fino al 1988 si parlava di demansionamento, poi improvvisamente è diventato un tabù.
Troppi conflitti d’interesse: presidenti d’ordine che erano anche dirigenti o direttori di corsi di laurea. E quando serviva tutelare gli infermieri in tribunale, in certi casi, si sono schierati… dalla parte opposta.
Il danno collaterale
Nessuno vuole apertamente distruggere la professione infermieristica. Ma in molti ottengono vantaggi a spese dell’infermiere, che diventa un “danno collaterale” accettabile.
Il problema più grande? I colleghi
Si può combattere contro tutto: ordini, sindacati, dirigenti, medici. Ma quando ti accorgi che a remarti contro sono anche altri infermieri, disillusi o complici, allora la lotta diventa davvero dura.
Un ruolo pensato per “rimanere in silenzio”
Dall’inizio del ‘900 l’infermiere è stato trattato come manodopera docile. Meno formazione, meno diritti. Bastava farlo lavorare e obbedire. Non a caso, già nel 1940 un regio decreto escludeva l’assistenza di base dalle competenze dell’infermiere professionale.
Ma chi poteva saperlo davvero, studiando dalle suore?
Nel 1985 arriva la prima sentenza contro il demansionamento. Nessuno la conosce. Era troppo facile tenerla nascosta a una categoria ancora priva di strumenti e consapevolezza.
3…
La pandemia è passata, ma la narrazione che ci ha lasciato addosso è tossica. Prima era paura, adesso è farsa. Per molti è diventata la “finta pandemia”, il terreno fertile di no vax e terrapiattisti.
2…
Ma il problema non è solo loro: siamo noi, gli infermieri. Siamo noi a diseducare la cittadinanza. Ogni gesto che facciamo in corsia diventa immagine, etichetta, identità.
1.
Puoi avere un master, un dottorato, manovrare un robot chirurgico. Non importa. Se il paziente ti vede cambiare un pannolone, per lui sei quello che cambia i pannoloni. E continuerà a chiedertelo.
Finché non affronteremo questo nodo culturale e strutturale, il demansionamento continuerà a essere il prezzo da pagare per il silenzio e la convenienza di pochi.
La laurea in infermieristica doveva elevare la qualità dell’assistenza e la responsabilità professionale. Ma lo stipendio è rimasto “da lavaculi”. E il vero problema? Non chi ci sfrutta, ma chi accetta il demansionamento… e attacca chi prova a ribellarsi.
Quando l’assistenza si trasforma in “facchinaggio”
Il demansionamento non è solo una questione giuridica, ma una distorsione quotidiana del ruolo infermieristico. Significa essere costretti a svolgere attività che esulano dalle proprie competenze professionali, spesso per carenze strutturali o per abitudini consolidate nel tempo.
Ecco un elenco di mansioni che, pur essendo comuni in molti contesti sanitari, non rientrano nelle competenze specifiche dell’infermiere:
Riassetto dell’ambiente
– Riassettare il letto e cambiare la biancheria
– Prendere le lenzuola
– Spostare tra le stanze materassi, letti interi e comodini
– Pulire, controllare e rifornire i carrelli e gli armadi di servizio
Igiene e gestione dei bisogni
– Sostituire i pannoloni
– Effettuare le cure igieniche
– Usare padelle e pappagalli, svuotarli e pulirli
– Pulire le bacinelle e i presidi usati
– Imboccare i pazienti non autosufficienti
– Vestire il paziente
– Prendere vestiti, scarpe, calzini dall’armadio
– Movimentare e sollevare manualmente il paziente, anche da soli
– Accompagnare il paziente al bagno
Smaltimento e pulizia
– Smaltire le sacche di urina
– Smaltire il materiale sporco usato per l’assistenza
– Preparare, lavare e asciugare il materiale da sterilizzare
Piccole mansioni non sanitarie
– Alzare/abbassare tapparelle
– Aprire/chiudere finestre e porte
– Alzare/abbassare lo schienale del letto
– Accendere/spegnere la televisione
– Aprire bottiglie e riempire bicchieri
– Porgere oggetti personali (telefonino, occhiali, dentiera, ecc.)
– Chiamare un parente al telefono per ragioninon cliniche/sanitarie
Risposte e spostamenti
– Rispondere ai campanelli
– Soddisfare richieste quotidiane dei pazienti (non sanitarie)
– Barellare e trasportare i pazienti verso altri servizi
Molte di queste attività non richiedono una laurea né una competenza clinica, ma vengono svolte quotidianamente da infermieri. Questo è il cuore del demansionamento: distogliere energie e professionalità da ciò che è veramente assistenza sanitaria.
Riconoscerlo è il primo passo per rivendicare un ruolo più giusto, efficace e dignitoso all’interno del sistema.
Una possibile SOLUZIONE
Un atto politico coraggioso: nel 1990 il Ministro della Salute minacciò di bloccare l’intera finanziaria se non fosse stato aumentato lo stipendio degli infermieri. Risultato? +25% immediato.
È questo il coraggio che serve oggi.

E se lo ripetessimo dal basso?
Dimissioni di massa (revocabili entro 7 giorni) → paralisi del sistema → ascolto.
Poi: una class action per il demansionamento → terremoto legale.
Se un gesto isolato ha cambiato la storia, immagina cosa può fare un’intera categoria.
Il cambiamento vero non si chiede, si crea: INSIEME.
Il “Sistema Demansionamento” spiegato in breve
Ci sono i sindacati, che spesso fanno parte del sistema. Ci sono gli Ordini, alcuni dei quali con conflitti d’interesse. Ci sono medici, OSS, dirigenti… tanti attori, tante responsabilità. Ma il vero segreto del sistema?
Gli “agenti” del demansionamento… siamo noi. Finché lo accettiamo, il sistema si autoalimenta. Capirlo è il primo passo per romperlo.
Da “La Stampa”: Infermieri schiacciati dai compiti degli altri: studio in 5 ospedali, “Troppo lavoro non sanitario”
Impegnati in attività non sanitarie: gestione della burocrazia, dei trasporti, delle pulizie e delle pratiche amministrative pesa fortemente sulla routine infermieristica.
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Principio di Residualità
Principio Analogico

Da NurseNews: Inappropriatezza assistenziale, rischio infettivo e responsabilità professionale: la detersione fecale non rientra nel profilo dell’infermiere
“In molti contesti sanitari italiani persiste l’abitudine impropria di assegnare agli infermieri la detersione fecale del paziente. Tale pratica, apparentemente innocua, si rivela invece un atto ad alto rischio infettivo e dequalificante sul piano professionale, con importanti implicazioni medico-legali.”
Leggi l’ArticoloPrincipio di Tipicità Mansionale
Principio Strumentalità o Accessorialità
Scopri il tuo Risarcimento
Disclaimer: Questo strumento ha scopo puramente informativo e non sostituisce in alcun modo una consulenza legale, né una consulenza infermieristica forense qualificata sul caso specifico. Il calcolo restituito si riferisce esclusivamente a una stima del danno professionale derivante dal demansionamento, e non tiene conto di eventuali altri danni (biologici, morali o esistenziali), per i quali è necessaria una valutazione individuale. Il limite massimo di 120 mesi (10 anni) è stato fissato in base ai termini di prescrizione dell’illecito, come previsto dall’attuale normativa. Per azioni legali o rivendicazioni formali, si raccomanda di rivolgersi a un legale esperto in diritto del lavoro o a un professionista forense competente.
A seguire, un’associazione attraverso cui puoi denunciare.
Ci teniamo a mantenere la nostrà identità apolitica e asindacale. Allo stesso modo, riconosciamo che denunciare attraverso un’organizzazione… colpisce notevolmente meno il portafoglio rispetto a far direttamente riferimento ad un avvocato pagato di tasca propria.
AADI – Associazione sindacale a difesa degli infermieri e delle ostetriche
L’Associazione Avvocatura Degli Infermieri nasce da un’idea di unità e partecipazione degli Infermieri alla vita professionale e istituzionale della propria categoria in risposta al fallimento in tale ambito dei macrosindacati.
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