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Letteratura

STUDI EBN

Studi pubblicati
in Letteratura

Qui trovi tutti gli articoli frutto dello sforzo collettivo del nostro team, che hanno raggiunto il tanto agognato traguardo: il riconoscimento di ufficialità della pubblicazione nella letteratura ufficiale. Perchè non siamo solo esecutori e divulgatori di EBN: siamo anche ricercatori.

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Ricerca con Suggerimenti
Colella R, Zanetti C, De Mola A, Cardilicchia A, Macchitella C, Testa G, Longobucco Y, Zanini E, Scotti V, Di Stasio G, Rossi M, Bellingeri A.

Nursing’s Role in Prevention, Interventions and Therapeutic Education for Patients with Critical Limb-Threatening Ischemia: a Scoping Review Protocol

La CLTI è una condizione in crescita. Gli infermieri possono svolgere un ruolo chiave nella prevenzione e nell’educazione. Questa scoping review analizza le conoscenze infermieristiche sugli interventi educativi e il loro ruolo nella sensibilizzazione, puntando a mappare le evidenze e migliorare l’adesione dei pazienti.

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ARIETE G

Il demansionamento infermieristico in U.O. di medicina specialistica

Lo studio ha documentato in modo oggettivo il demansionamento infermieristico in un reparto di medicina, evidenziando quanto sia diffuso e continuo. In 14 mesi, un solo infermiere ha svolto 1.155 mansioni non infermieristiche, per lo più di notte, sottraendo tempo alla sorveglianza clinica e aumentando il rischio di errori. Il demansionamento, vietato dalla legge, ha effetti concreti sulla sicurezza e sul ruolo professionale. Tenere un diario dettagliato può aiutare a far valere i propri diritti e ottenere un risarcimento.

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Zanetti C

Wound care in a child suffering from Stevens-Johnson syndrome in PICU: case report

La sindrome di Stevens-Johnson (SJS) è una grave reazione avversa a farmaci, spesso legata a antibiotici (come le sulfonamidi), antinfiammatori non steroidei e allopurinolo. La patogenesi non è ancora del tutto chiara. Un caso descritto riguarda un bambino di 5 anni che, dopo aver assunto amoxicillina e a seguito di un contatto con il fratello affetto da scarlattina, ha sviluppato una reazione cutanea peggiorata rapidamente, richiedendo il ricovero in terapia intensiva pediatrica e intubazione per compromissione respiratoria.
L’assistenza infermieristica è include: cura delle ferite, prevenzione delle infezioni, gestione del dolore e del comfort, idratazione, nutrizione, supporto psicologico e prevenzione delle complicanze a lungo termine. È essenziale una valutazione quotidiana completa della cute, documentando l’aspetto della pelle visibile e delle medicazioni, soprattutto in caso di rimozione o sostituzione delle stesse.

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Sebri V, Dorangricchia P, Monzani D, Marzorati C, Grasso R, Conti L, Russo GL, Provenzano L, Dumitrascu AD, Pravettoni G.

The Implementation of Decision Aids During Medical Consultations for Lung Cancer Patients: A Focus Group Within I3LUNG Project

Lo studio ha esplorato le opinioni di 22 pazienti con tumore polmonare sull’uso di strumenti di supporto decisionale durante le visite mediche. È emersa una varietà di preferenze: alcuni pazienti li trovano utili per comprendere meglio la malattia e le opzioni terapeutiche, mentre altri li percepiscono come fonte di ansia. Tre i temi principali emersi: quantità di informazioni, relazione con il medico ed effetti emotivi degli strumenti. I risultati suggeriscono l’importanza di personalizzare il supporto decisionale secondo le esigenze individuali.

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Sebri V, Marzorati C, Dorangricchia P, Monzani D, Grasso R, Prelaj A, Provenzano L, Mazzeo L, Dumitrascu AD, Sonnek J, Szewczyk M, Watermann I, Trovò F, Dollis N, Sarris E, Garassino MC, Bestvina CM, Pedrocchi A, Ambrosini E, Kosta S, Felip E, Soleda M, Roca AA, Rodríguez-Morató J, Nuara A, Lourie Y, Fernandez-Pinto M, Aguaron A, Pravettoni G.

The impact of decision tools during oncological consultation with lung cancer patients: A systematic review within the I3LUNG project

Lo studio, parte del progetto I3LUNG, ha condotto una revisione sistematica su 10 articoli per valutare l’uso di strumenti decisionali durante i colloqui medico-paziente nei trattamenti per il cancro al polmone. I risultati mostrano che questi strumenti possono ridurre l’ansia, migliorare la conoscenza e facilitare il processo decisionale, ma nessuno è emerso come universalmente essenziale. Si suggerisce di aggiornare le ricerche future con criteri più recenti e coinvolgere esperti per sviluppare strumenti realmente centrati sul paziente.

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Urtecho SB, Provenzano L, Spagnoletti A, Bottiglieri A, Pircher C, Massa G, Sposetti C, Proto C, Brambilla M, Occhipinti M, Mazzeo L, Beninato T, Leporati R, Giani C, Cavalli C, Serino R, Prina MM, Bassetti A, Nasca V, di Mauro RM, Abate A, Manglaviti S, Dumitrascu AD, Liberti GD, Cassano TS, Ganzinelli M, Wu S, Garassino MC, de Braud FGM, Russo GL, Prelaj A.

Decoding KRAS mutation in non-small cell lung cancer patients receiving immunotherapy: A retrospective institutional comparison and literature review

Lo studio ha analizzato 143 pazienti con NSCLC avanzato e mutazioni di KRAS trattati con immunoterapia. Sebbene non siano emerse differenze significative nella sopravvivenza tra i vari sottotipi di KRAS, le metastasi ossee si sono rivelate un forte fattore prognostico negativo. I risultati evidenziano la necessità di terapie personalizzate basate sul profilo genetico del paziente.

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Prelaj A, Ganzinelli M, Provenzano L, Mazzeo L, Viscardi G, Metro G, Galli G, Agustoni F, Corte CMD, Spagnoletti A, Giani C, Ferrara R, Proto C, Brambilla M, Dumitrascu AD, Inno A, Signorelli D, Pizzutilo EG, Brighenti M, Biello F, Bennati C, Toschi L, Russano M, Cortellini A, Catania C, Bertolini F, Berardi R, Cantini L, Pecci F, Macerelli M, Emili R, Bareggi C, Verderame F, Lugini A, Pisconti S, Buzzacchino F, Aieta M, Tartarone A, Spinelli G, Vita E, Grisanti S, Trovò F, Auletta P, Lorenzini D, Agnelli L, Sangaletti S, Mazzoni F, Calareso G, Ruggirello M, Greco GF, Vigorito R, Occhipinti M, Manglaviti S, Beninato T, Leporati R, Ambrosini P, Serino R, Silvestri C, Zito E, Pedrocchi ACL, Miskovic V, de Braud F, Pruneri G, Lo Russo G, Genova C, Vingiani A.

APOLLO 11 Project, Consortium in Advanced Lung Cancer Patients Treated With Innovative Therapies: Integration of Real-World Data and Translational Research

Lo studio multicentrico italiano APOLLO11 raccoglie dati clinici e biologici (multiomici) da pazienti con tumore polmonare avanzato per sviluppare, tramite intelligenza artificiale e machine learning, un modello predittivo (R-Model) utile a guidare le scelte terapeutiche. Il progetto mira a superare i limiti delle analisi tradizionali offrendo un approccio integrato e innovativo alla medicina personalizzata in oncologia.

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Brambilla M, Beninato T, Piemontese A, Mazzeo L, Pircher CC, Manglaviti S, Ambrosini P, Signorelli D, Lorenzini D, Prelaj A, Ferrara R, Proto C, Lo Russo G, Pizzutilo EG, Ganzinelli M, Grande I, Capone I, Di Mauro RM, Conca E, Dumitrascu AD, Zanella C, Leporati R, Rota S, Garassino MC, Marchetti P, de Braud FM, Occhipinti M.

Exploring the Role of Immunotherapy-Based Treatments for Advanced Non-Small-Cell Lung Cancer With Novel Driver Alterations

Nei pazienti con carcinoma polmonare avanzato e nuove alterazioni driver, l’immunoterapia (IO) non risulta dannosa, ma mostra risposte limitate, soprattutto in monoterapia. L’aggiunta della chemioterapia (CT-IO) migliora tassi di risposta e controllo della malattia. Sono necessari ulteriori studi su coorti più ampie per confermare questi risultati.

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Lo Russo G, Sgambelluri F, Prelaj A, Galli F, Manglaviti S, Bottiglieri A, Di Mauro RM, Ferrara R, Galli G, Signorelli D, De Toma A, Occhipinti M, Brambilla M, Rulli E, Triulzi T, Torelli T, Agnelli L, Brich S, Martinetti A, Dumitrascu AD, Torri V, Pruneri G, Fabbri A, de Braud F, Anichini A, Proto C, Ganzinelli M, Mortarini R, Garassino MC.

PEOPLE (NCT03447678), a first-line phase II pembrolizumab trial, in negative and low PD-L1 advanced NSCLC: clinical outcomes and association with circulating immune biomarkers

Lo studio PEOPLE ha identificato biomarcatori immunitari circolanti utili a predire la risposta al pembrolizumab nei pazienti con NSCLC avanzato e PD-L1 basso o assente. Elevate conte di cellule T e NK sono associate a migliori esiti clinici, mentre alte conte di cellule mieloidi correlano con prognosi peggiori.

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Gakuba C, Dumitrascu AD, Marsan PE, Legallois D, Hanouz JL, Vivien D, Martinez de Lizarrondo S, Gauberti M, Cerasuolo D.

N-Acetylcysteine to Reduce Mortality for Patients Requiring Cardiac Catheterization or Cardiac Surgery: A Systematic Review and Meta-analysis

La N-acetilcisteina (NAC) potrebbe ridurre la mortalità intraospedaliera nei pazienti sottoposti a cateterizzazione coronarica o chirurgia cardiaca, con un effetto dose-dipendente. I benefici sono emersi in particolare per la nefropatia da mezzo di contrasto, senza aumentare il rischio di sanguinamenti. Sono necessari studi prospettici per confermare questi risultati.

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Peghin M, De Martino M, Fabris M, Palese A, Visintini E, Graziano E, Gerussi V, Bontempo G, D’Aurizio F, Biasotto A, Sartor A, Pipan C, Marzinotto S, Curcio F, Bouza E, Isola M, Tascini C.

The Fall in Antibody Response to SARS-CoV-2: a Longitudinal Study of Asymptomatic to Critically Ill Patients Up to 10 Months after Recovery

Questo studio ha analizzato l’evoluzione nel tempo della risposta anticorpale nei pazienti guariti dal COVID-19 durante la prima ondata (marzo-maggio 2020). Sono stati seguiti 546 adulti, la maggior parte dei quali aveva avuto forme lievi della malattia. Il monitoraggio sierologico è durato in media circa 10 mesi.
Nei primi due mesi, il 90% dei pazienti ha sviluppato IgG, mentre solo il 32% ha sviluppato IgM. Le IgM sono scomparse nella quasi totalità dei casi entro 4 mesi, mentre quasi la metà dei pazienti ha perso le IgG entro 10 mesi.
In sintesi, la durata dell’immunità post-COVID-19 varia in base a fattori come età, gravità della malattia e intensità della risposta anticorpale iniziale.

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Sovran V, Toffoletti E, Brangi M, Ditaranto P, Colle F. 

Infective risk related to peripherally inserted venous
access under ultrasound guidance by trained nurses:
a retrospective observational study

In un reparto di malattie infettive, per facilitare infusioni e prelievi, gli infermieri sono stati formati all’uso di cateteri mini-midline e midline. Uno studio retrospettivo su 50 pazienti ha valutato il rischio infettivo legato a questi dispositivi, riscontrando un basso tasso di sospette infezioni (12%) e nessuna colonizzazione batterica confermata. I risultati suggeriscono che i mini-midline sono sicuri, ma servono ulteriori studi per confermarne l’affidabilità.

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