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Il Ruolo dell’Infermiere nella Telemedicina: Futuro o Presente?

Semplicità, Relazione e Continuità di Cura

Negli ultimi anni, la sanità italiana ha iniziato un lento ma deciso cammino verso la digitalizzazione dei servizi. La telemedicina – un tempo vista come una novità futuristica – è oggi una realtà concreta, con risvolti pratici anche per la professione infermieristica. Tuttavia, è importante parlare in modo onesto e realistico: la telemedicina infermieristica non è fatta (solo) di piattaforme complesse o tecnologie avanzate, ma può esprimere un enorme potenziale anche con strumenti semplici e facilmente accessibili, se inserita in un contesto ben strutturato.

Telemedicina: non solo atto medico, ma relazione di cura

Spesso si tende ad associare la telemedicina esclusivamente alla figura del medico. In realtà, il concetto stesso di “assistenza a distanza” si sposa perfettamente con la dimensione infermieristica: prendersi cura del paziente, anche da remoto, significa accompagnarlo, monitorarlo, consigliarlo, rassicurarlo e orientarlo nei suoi bisogni di salute.

In questo contesto, l’infermiere può giocare un ruolo determinante attraverso strumenti semplici ma efficaci come il teleconsulto telefonico o in videochiamata, sia per supportare il paziente direttamente, sia per collaborare con altri professionisti sanitari.


Cosa può fare, oggi, un infermiere in Italia nella telemedicina

Nel quadro normativo italiano, l’infermiere può essere coinvolto nella telemedicina in vari modi realistici e concretamente attuabili, anche senza strumenti sofisticati. Ecco alcuni esempi di attività quotidiane che rientrano a pieno titolo nella telemedicina:

1. Teleconsulenza con il paziente

  • Chiamate telefoniche o video tra infermiere e paziente per il follow-up post-dimissione.
  • Verifica dell’aderenza terapeutica, controllo dei sintomi o delle medicazioni.
  • Supporto educativo su semplici manovre, automonitoraggi o gestione di dispositivi domiciliari.

➡ Questo tipo di intervento può migliorare la continuità assistenziale e prevenire accessi inutili al pronto soccorso o al medico curante.

2. Telecollaborazione tra infermieri e altri professionisti

  • Comunicazione a distanza tra infermiere e medico di base per condividere aggiornamenti clinici di un paziente.
  • Consulenze tra infermieri di comunità, infermieri di RSA, ADI o ospedalieri per garantire continuità e omogeneità assistenziale.

➡ Questo permette di abbattere barriere geografiche e organizzative, facilitando un approccio realmente multidisciplinare.

3. Educazione sanitaria a distanza

  • Sessioni telefoniche o in video per fornire consigli personalizzati su stili di vita, corretta alimentazione, gestione della patologia cronica.
  • Programmi di supporto all’autocura per pazienti con diabete, ipertensione, BPCO, ecc.

➡ Anche con una semplice chiamata si può fare prevenzione e promozione della salute.


Vantaggi concreti della telemedicina per l’infermiere

  • Risparmio di tempo e risorse: evitare spostamenti per semplici controlli o chiarimenti può ottimizzare il lavoro.
  • Continuità assistenziale: il paziente si sente seguito anche fuori dalle mura dell’ambulatorio.
  • Maggiore collaborazione interdisciplinare: dialogo diretto e immediato tra professionisti.
  • Riconoscimento del ruolo infermieristico: l’infermiere non solo esegue, ma valuta, consiglia e accompagna anche da remoto.

Una sanità più accessibile, anche grazie agli infermieri

La telemedicina non deve essere vista come una sostituzione della presenza, ma come un’estensione della relazione di cura, quando il contatto fisico non è necessario. In questo, l’infermiere può diventare un ponte fondamentale tra il paziente e il sistema sanitario, specie in contesti di cronicità, fragilità, isolamento sociale o difficoltà di accesso ai servizi.

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